Roma
potrà aiutare la convergenza tra America, Europa e Russia
Di
Carlo Pelanda (22-4-2008)
Chiunque
adotti la Teoria
dei giochi, con cui si calcolano costi e benefici oggettivi in relazione a
diversi scenari, troverà che America ed Europa avrebbero il massimo vantaggio
nell’integrarsi sempre più tra loro e nell’includere progressivamente la Russia. E che per Mosca il
vantaggio è massimizzato nel medesimo scenario. Infatti parecchi analisti prevedono
tale triplice convergenza. Ma la realtà mostra che è ancora lontana. Perché un
tale scarto tra tendenza razionale ed attuale? C’è un punto di blocco. Questa
rubrica ipotizza che il governo Berlusconi possa aiutare a rimuoverlo.
Il blocco è
dovuto al fatto che l’America ha voluto mantenere il comando dell’alleanza
occidentale senza modificarne il modello “a stella”: al centro il sole Usa che
instaura rapporti bilaterali con tutti i partner (raggi), ma senza farsi
condizionare da loro. Da un lato, la cultura politica della “specialità
americana”, condivisa dalla popolazione, non ammette alleanze con cessione di
sovranità. Dall’altro, per questo motivo si è bloccata l’espansione inclusiva
dell’Alleanza e la sua evoluzione verso uno stabile sistema di sicurezza e
mercato comuni. Così si è creata una situazione irrazionale. Non trovando posto
nel sistema occidentale, né nella Nato né nella Ue, la Russia ha dovuto rifare
impero collocandosi in una posizione di frizione con europei ed americani. Nel
momento storico in cui sarebbe necessario compattare l’occidente ed estenderne
l’influenza sul globo per contrastare l’emergere di potenze divergenti quali la Cina e per governare
l’economia mondiale, America, Europa e Russia restano divise pur le prime due
riconvergenti. In sintesi, nonostante la sensazione diffusa che sia vantaggioso
unirsi, manca un’idea di architettura che possa includere tutte e tre. La
ricerca dovrà aiutare la politica a concepire un nuovo modello di alleanza “a
matrice”, stabile perché basata su cessioni di sovranità ad un criterio comune,
che rassicuri l’America oltre che europei e Russia. Tale progetto ha il nome
“Nova Atlantica” ed il rubricante ne pubblicherà la teoria in inglese,
italiano, tedesco e russo ai primi del 2009. Ma proprio l’Italia ed in
particolare l’amicizia tra Berlusconi e Putin e tra il primo e Sarkozy, oltre
all’affidabilità atlantica ed alla compatibilità con Merkel, potrebbe fare
importanti passi concreti ed immediati verso la giusta direzione storica. Il
più geopoliticamente rilevante sarebbe quello di ospitare a Roma la fase di
studio per un trattato euro-russo-americano che dia vita ad una area di libero
scambio, primo mattone di un futuro edificio. Berlusconi, lo tenti ed entrerà
nella storia.
Carlo Pelanda